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domenica 15 febbraio 2015

Venti di paura..

        Ecco il mio primo post...un ritorno il mio, ad un blog tutto nuovo, con pseudonimo nuovo, con volontà stavolta di portare a termine questo impegno, che tanto è bello, tanto impegnativo, e tanto, ti scuote dentro, dover far uscire fuori ciò che c'è nella tua anima. Almeno se lo fai con il cuore.
Sono una donna, diciamo sulla quarantina, del sud, di questa meravigliosa Italia.
Sono la classica donna tutta cuore ed emozioni, istintiva e irrazionale, piena di insicurezze, di contraddizioni, di dolcezza e di amarezza.
Una donna, sopravvissuta alla tempesta, in realtà ne sto ancora uscendo, ma so, che il peggio è ormai alle mie spalle. Non so ancora come ho fatto, non so, come ci sono arrivata, né come ne uscirò, ma so che dopo, sarò più forte e ancora più vera di adesso.
Non so voi, ma io in quest'epoca di minacce da parte dei terroristi, di attentati quotidiani, di persone uccise a sangue freddo, in nome di un dio, che in quanto tale, non può volere morte e devastazione.
In questi momenti, in cui accendere la tv, vuol dire scontrarsi con dolore e sofferenza, con scenari orribili di guerre che devastano realtà apparentemente normali fino ad un secondo prima. Io ho paura.
Paura degli uomini, paura, molta paura di ciò che quel meccanismo apparentemente perfetto quale dovrebbe essere il cervello, contiene.
Sono mamma, e da allora, da quel momento in cui 4 anni fa, ho visto per la prima volta il viso di mio figlio, la sua sicurezza, la sua incolumità, vengono prima di ogni singola cosa e soprattutto prima della mia stessa vita.
La libertà di tutti noi, di poter esprimere a parole, ciò che sentiamo, ciò in cui crediamo, ciò che riteniamo giusto, si scontra, con la paura che la sua realtà possa essere devastata dal male.
La paura di giorni diversi da quelli che conosciamo.
Forse, starete pensando che vivo una versione un pò pessimista delle cose, ma davvero penso che siamo in pericolo, che siamo un pò tutti chiamati a questa guerra, che vuole minare la nostra libertà, la nostra ideologia di giustizia, di vita, di quotidiano.
Penso che tutti noi, siamo chiamati a scontrarci con le nostre più terribili paure di questi venti minacciosi, e penso che le nostre parole, i nostri valori, i nostri sogni e soprattutto quelli dei nostri figli, debbano essere difesi, protetti e coltivati, con la volontà e soprattutto con le azioni.
Siamo chiamati a difendere il nostro mondo e stavolta, la minaccia è troppo vicina, troppo importante e troppo terribile per ignorarla.
Spero davvero che in tutto questo parlare, ci siano persone, quelle che ci governano, disposte per una volta, ad anteporre alla loro condizione, ai loro diritti, ai loro privilegi, gli interessi di un'Italia che ha bisogno di aiuto.
Di un popolo, quello italiano, che per fortuna non ha ancora vissuto il dramma della paura che lasciano gli attentati, ma che di drammi ne vive tanti ogni giorno, ed ha bisogno di aiuto, di fatti, ed ha bisogno di vivere il proprio domani in pace.
Perchè non c'è nulla di peggio che vivere nell'assenza di essa.


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